Raccontati in una battuta e qualche riga…
Curiosa come tutti i giornalisti e nomade nell’animo. Partire con penna e taccuino come i reporter di un tempo è un modo per lasciarmi alle spalle la quotidianità e iniziare ad ogni viaggio una vita nuova. E poi scrivere, scrivere, scrivere… per me il modo migliore di svelarsi e comunicare.
Un buon motivo per viaggiare.
Il viaggio è ispirazione, mette alla prova e ti interroga; crea idee, nuove relazioni, rende migliori.
Il tuo mondo: quali sono i tuoi luoghi dell’anima?
Amo il mondo in generale, ma soprattutto il Mediterraneo, i paesi arabi e i luoghi di confine, quelli che creano ponti fra culture. L’Albania un luogo ponte con l’Italia, un luogo di confine con i paesi dell’est, unisce religioni (Islam, ortodossi e cattolici), rappresenta un mix culturale straordinario.
Il tuo modo di viaggiare: mezzi, tempi, compagni…
Sono una viaggiatrice eclettica: amo alternare i mezzi di trasporto. Un giorno sono a piedi, un altro in metropolitana, un altro ancora in treno o in pullman o in taxi collettivo. L’importante stare a contatto con la gente, l’unico modo con cui si può provare a capire – per quanto possibile – un paese. Per questo non viaggio mai sola, ma sempre con qualcuno del posto: che mi racconta, mi aiuta a comprendere, e con cui spesso nascono amicizie speciali.
Gli autori e i libri di viaggio che ami di più.
Gli autori: giornalisti straordinari, che attraversano paesi e conflitti come Oriana Fallaci e Tiziano Terzani, ma non solo. Anche scrittori che hanno viaggiato con la fantasia, nella loro testa, come la grande giallista Patricia Highsmith, autrice del Talento di Mister Ripley. O sopra tutti, Ernest Hemingway, di cui spesso mi piace ripercorrere le tracce, recandomi nei suoi luoghi, negli scenari dei suoi romanzi. I libri di viaggio: sempre Hemingway.
Perché hai scelto di scrivere una guida sull’Albania?
Ho voluto attraversare il mare e andare a conoscere un popolo di cui in Italia si sentiva continuamente parlare, ma che non si conosceva. Occupandomi di immigrazione, seguendo le comunità più numerose sul territorio, ero stupita di come tanto si sapesse dei paesi di provenienza degli altri popoli come i romeni o i marocchini, ma niente della terra di provenienza della comunità albanese. Tanto vicina e tanto sconosciuta. Ho preso taccuino e macchina fotografica e assieme a Klejdi, un ragazzo di Tirana vissuto diversi anni a Torino, mi sono lanciata nella scoperta di un luogo di cui non riuscivo a farmi nessuna idea. l’Albania mi ha affascinata da subito. Ci sono tornata diverse volte, poi ho iniziato a scriverne, prima dei reportage e poi un libro vero e proprio.
L’emozione più grande e il momento più difficile nella scrittura della tua guida.
L’emozione più grande: al mio arrivo a Tirana, la prima notte che dalla camera d’albergo ho udito la voce del muezzin che chiamava alla preghiera. Coricata nel letto, ho chiuso gli occhi per meglio ascoltare quel suono, e mi sono detta: Che bello! Prima di partire mi avevano riferito strane cose sull’Albania, i meno temerari mi raccontavano storie di pericoli immaginari – alcune assurde ma comunque inquietanti. Appena arrivata ho invece subito capito che mi trovavo in un posto speciale, accogliente e tutto da esplorare. Il momento più difficile: tragitto Durazzo – Bari, un percorso della durata di una notte, in traghetto con la cabina con l’aria condizionata a palla. Un freddo… in valigia vestiti estivi, a bordo nessuna coperta. Cosa fare? Alla fine mi sono scaldata avvolgendomi in un tappeto degli anni ’50 comprato al bazar di Kruja, una bella stuoia, calpestata negli anni da chissà chi…
Cosa ti affascina maggiormente dell’Albania?
Il fatto di essere terra di contraddizioni e di mescolanze affascinanti. La sua storia, così complessa e a volte tragica, traspare nei comportamenti della gente e nelle cose, nel suo oggi. Il suo passato ha creato mescolanze di aspetti che permeano tutta la vita delle persone: la religione, l’architettura, il paesaggio, le case, la lingua, il modo di fare della popolazione.
Tre buoni motivi per viaggiare in Albania.
La conoscenza: della terra natale di tanti nostri vicini di casa, di una comunità ormai invisibile (poiché ottimamente integrata) che ci è simile e affine. Il paesaggio: l’Albania offre località mozzafiato, specie fuori dalle rotte solite: pochi turisti, pochi italiani. Il cibo: non usano pesticidi, la verdura sa di verdura, la frutta sa di frutta, e cosa dire del formaggio… una vera delizia.
A chi sconsiglieresti un viaggio in Albania.
A chi non ha un po’ il senso dell’avventura. In Albania, e questo il suo bello, non tutto è normato, spiegato, rivelato. A volte ci si deve adattare, arrangiare, ingegnare. E in questo modo ci si diverte così tanto…
Elementi per un viaggio perfetto in Albania.
Buone gambe, un amico sul posto e in tasca un’ottima guida!
Tre libri in valigia per un viaggio in India.
Rosso come una sposa (Anilda Ibrahimi)
I fiumi del Sahara (Ardian-Christian Kyçyku)
Vergine giurata (Elvira Dones)
Perché scegliere la tua guida Polaris?
Perché quasi unica nel panorama editoriale italiano, forse poco attento a questo paese, luogo che ho cercato di fare emergere con semplicità e con quella naturalezza che là ho incontrato.
Un consiglio da viaggiatore a viaggiatore…
Leggere tanto prima di partire per farsi un’idea del paese, ma poiché un luogo lo si comprende solo “vivendolo”, fare poi le valigie e, con una buona guida in tasca, lasciarsi andare all’avventura!