La Libreria del Viaggiatore a Via del Pellegrino era una mia tappa fissa quando ero di passaggio per Roma. Cinquanta metri quadri pieni di libri e di sogni. Mi perdevo fra gli scaffali stracolmi di libri nuovi e antichi, aspettando, fra un cliente e l’altro, una pausa per continuare la chiacchierata con Bruno Boschin, che quella libreria aveva creato nel 1991 ed era sempre capace di orientarti e consigliarti con grande tatto e competenza, qualità sempre più rare. Nel febbraio del 2014 Bruno Boschin se ne è andato per sempre in terre lontane. “Quando muore qualcuno, agli altri spetta di vivere anche per lui” ha scritto Baricco. E noi vogliamo ricordarlo con le sue stesse parole. Avevamo scelto lui come primo libraio da intervistare per i Polaris Point perché era un vero punto di riferimento per tanti viaggiatori e non solo romani. Ci mancheranno i suoi consigli, ma sarà con noi fra le pagine dei libri che tanto amava.
Anna Maspero
“Non esiste un vascello veloce come un libro per portarci in terre lontane” scriveva Emily Dickinson. Oggi in tempi di voli low cost e di navigazione nel web, le sue parole sono ancora valide
Credo siano ancora valide e ne verifico con soddisfazione l’attualità quando un nuovo cliente conclude la sua prima esplorazione della libreria manifestando una piacevole sensazione di spaesamento. Non so quanto fosse grande la camera in cui Emily Dickinson trascorse la maggior parte della sua vita viaggiando con l’immaginazione; lo spazio in cui riescono a “perdersi” i nostri clienti, grazie ai libri, è di appena 50 mq.
Dal tuo osservatorio privilegiato, puoi dirci in poche parole come sono cambiati i viaggiatori, i modi (e le mode) di viaggiare di oggi rispetto a quelli del recente passato?
Cicloturismo, Vacanze sostenibili, Slow travel, Pellegrinaggi sono settori della libreria che stanno raccogliendo un crescente interesse di pubblico. La mia impressione è che sia diminuita la frenesia di piantare il maggior numero possibile di bandierine sul planisfero di casa; la qualità si sta prendendo una rivincita sulla quantità.
Immagino tu condivida l’affermazione di Tiziano Terzani secondo cui “i migliori compagni di viaggio sono i libri”…
Ho una grande ammirazione per i viaggiatori solitari ma non faccio parte di questa categoria. Un compagno o una compagna di viaggio in carne e ossa, se buoni, mi sembrano più preziosi di qualsiasi lettura.
Quali sono le qualità essenziali di un buon libro di viaggio?
Non penso che i libri di viaggio debbano avere qualità particolari e diverse da quelle di tutti gli altri libri. Un buon libro di viaggio in primo luogo deve essere scritto bene. Capita spesso che l’aver fatto esperienze di viaggio interessanti stimoli il desiderio di metterle nero su bianco, ma altrettanto spesso un risultato totalmente soddisfacente per conservare i propri ricordi non giustifica l’attenzione di un pubblico più vasto. Sensibilità dell’osservatore e originalità dei contenuti uniti alla capacità di usare la lingua scritta costituiscono una combinazione preziosa, quindi rara.
È importante scegliere non solo una buona guida ma “la guida giusta”, quella cioè più adatta a un certo viaggio e a un certo tipo di viaggiatore. Come orientarsi in un’offerta così vasta, per non viaggiare tutti con la stessa guida lungo gli stessi percorsi?
Durata del viaggio e necessità o meno di usare la guida per risolvere problemi logistici sono i primi elementi da considerare e in qualche caso possono bastare per determinare la scelta. Per alcune destinazioni, però, l’offerta è talmente ricca che si può spingere molto oltre il grado di personalizzazione: peso, dimensione dei caratteri di stampa, presenza d’illustrazioni e di cartine, aggiornamento, costo … ci si può sbizzarrire. Una buona guida può aiutare la riuscita del viaggio ma non dimentichiamoci che la sua originalità dipende sempre e solo dall’attitudine del viaggiatore.
Perché affiancare altre letture a una guida?
Leggere brani dell’Odissea con la schiena poggiata ad una colonna di un antico tempio greco a Selinunte, passeggiare tra i templi di Elephanta leggendo le descrizioni che ne fa Cesare Brandi nel suo Persia Mirabile, bersi un caffè in un bar di Provincetown – sulla penisola di Cape Cod – sfogliando Moby Dick di Melville… si potrebbe andare avanti all’infinito. Sarebbe un vero peccato privarsi di piaceri così grandi.
Alcuni autori e alcuni titoli, classici o novità, che consiglieresti a nomadi o stanziali, per riflettere sul viaggio e sul mondo.
Rimando alla risposta precedente in cui alcuni autori sono stati citati non a caso. Fortunatamente si potrebbe continuare a lungo, limiterò le segnalazioni a qualche libro che forse risulterà meno ovvio rispetto a quelli solitamente citati in queste occasioni :
Paul Morand Viaggiare Archinto
Evelyn Waugh Quando viaggiare era un piacere Adelphi
Stenio Solinas Vagamondo Edizioni Settecolori
Nicolas Bouvier La polvere del mondo Diabasis.
LIBRERIA DEL VIAGGIATORE
NUOVA SEDE
Via del Pellegrino, 165
00186 Roma
Tel +39 06 8350 3490