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Il culto dei geni

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In epoca antecedente allo sviluppo delle grandi culture classiche e delle religioni storiche, il culto dei geni ha dominato la vita religiosa della quasi totalità dell’insieme etnico del Sud-Est asiatico in generale e del Viet Nam in particolareCon l’apparire delle grandi civiltà storiche in India e in Cina, le nuove forme religiose che da queste vennero generate presero piede e si diffusero in tutta la penisola indocinese. Ma le credenze arcaiche sull’esistenza di genii che popolavano i cieli e la terra non vennero meno e le pratiche religiose che derivavano da tali credenze non furono soppiantate dai nuovi culti ma, anzi, si fusero con essi in un’unica forma di religiosità.

D’altra parte le religioni classiche (buddhismo, brahamanesimo, confucianesimo e taoismo) non si diffusero uniformemente in tutta la penisola indocinese, ma restarono alcune isole etniche e tribali principalmente fra le più antiche popolazioni autoctone, che non abbandonarono le religioni dei padri e solo marginalmente subirono l’influenza delle correnti di pensiero indiane o cinesi. Molto lontane nel tempo sono, d’altra parte, le origini del culto popolare dei geni.

Per i più antichi abitanti del Viet Nam l’universo era diviso in tre mondi: il mondo terreno abitato dagli uomini, il mondo dei morti e degli antenati ed il mondo dei geni. I geni giocavano un ruolo considerevole nella vita di queste popolazioni e il loro culto fu la primitiva e più antica forma di religiosità del Viet Nam. Questa religiosità, primitiva solo in senso temporale, li condusse a popolare l’universo di geni dei monti, delle acque, delle varie specie animali, dei campi, delle risaie, degli alberi. Fu la credenza nell’esistenza di questi esseri sovrannaturali, ma intimamente legati alla natura, che condusse quelle popolazioni a vivere in un universo allo stesso tempo reale e fantastico e diede vita alle più svariate pratiche religiose che spesso sconfinavano anche nella magia.

Ogni genio ha un nome che definisce le sue caratteristiche o le sue attribuzioni. I geni sono innumerevoli, ne esiste uno per ogni cosa inerte o vivente, uno per ogni oggetto, per ogni animale, ogni insetto, ogni pianta; per ogni attività, che sia la caccia, o lo studio, o il lavoro artigianale; per ogni forza della natura come il vento, la pioggia, i fulmini; per ciascun luogo geografico. A queste divinità tanto misteriose, ma che talora possono anche decidere di manifestarsi sia sotto specie umane che animali come cervi o tigri o serpenti, deve quindi essere riservato un culto particolare e le cerimonie religiose devono svolgersi secondo uno schema ben definito. Secondo il tipo di sacrificio celebrato o le consuetudini dei luoghi, viene ucciso un animale che può essere tanto un cavallo che un gatto, una scimmia o un pollo, un bufalo o una tartaruga. Il sangue dell’animale, e l’anima pensante che esso contiene, viene offerto alle potenze invisibili e trasmette loro le intenzioni di colui che compie il sacrificio, che in tal modo entra in comunione con la divinità, cui vengono offerti inoltre carne, fegato e birra di riso, che simbolicamente contengono una parte dell’anima del supplice. È quindi l’offerta di un pasto rituale che si trasforma in invocazione attraverso la preghiera.

A fianco di questi geni, guardiani dell’ordine cosmico con i quali l’uomo instaura un rapporto di rispetto e timore, ma che comunque, allorché si rispettino le regole e si segua una certa ritualità, non sono apportatori di sventure, esistono anche dei geni che sono sempre malefici. Non sono numerosi, ma sono molto temuti perché la loro unica preoccupazione è quella di attentare all’integrità fisica degli esseri viventi: sono i geni delle malattie contagiose, delle febbri maligne, degli incidenti e delle morti improvvise.

Questa era la demonologia dei più antichi abitanti del Viet Nam, la cui religione era stata di fatto creata dagli uomini stessi per dare una risposta ai propri timori e alle proprie speranze, inventata per spiegare i misteri del mondo naturale e, forse, anche per creare una regola sociale ed etica. Questa religione, per quanto primordiale, ebbe la forza e la vitalità non solo per coesistere con le grandi religioni storiche ma, talora, anche per impregnarle ed arricchirle di miti e credenze tradizionali, proprio perché sarebbe giusto affermare che è il culto dei geni, e non già il buddhismo o il confucianesimo o il taoismo, la sola religione autenticamente vietnamita.

estratto dalla guida VIETNAM

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