Quanto può durare un viaggio nei Pirenei? Forse qualche mese, oppure il tempo necessario ad esprimere un desiderio. È tutta una questione di come s’intende andare alla scoperta di questi 430 chilometri di montagne, dove non c’è roccia, foresta, fiume, cascata, villaggio che non nasconda leggende, segreti, storie e vanità.
Quando si parla di Pirenei, si usa dire che dividono due paesi, la Francia e la Spagna. È una verità geografica, ma una imprecisione storica. Per molti secoli i Pirenei hanno unito popoli simili per cultura, lingua e tradizioni, che si spostavano da un territorio all’altro per commerciare, sposarsi e portare al pascolo i loro animali, a volte anche con dissidi, qualche baruffa, che tuttavia nulla avevano a che fare con la geografia disegnata dai potenti. Poi le cose sono cambiate; per molti anni i confini sono stati rigidi e invalicabili e solo di recente, con la caduta delle barriere in Europa, è tornato possibile passare da una nazione all’altra senza difficoltà. Fra i mille possibili itinerari, alcuni sono studiati apposta per visitare luoghi affini distanti pochi chilometri, ma in Paesi diversi. Le grotte, le chiese romaniche, le terme, le escursioni in quota e tanti altri temi d’interesse per il viaggiatore portano dalla Spagna alla Francia e viceversa, senza quasi accorgersene.
La contiguità culturale è data anche dalle lingue, come il catalano. Tutti conoscono la grande importanza che gli spagnoli della Catalogna attribuiscono alla loro identità sociale e culturale, quindi anche all’idioma con cui si esprimono; meno noto è che anche in Francia, nel confinante Roussillon, il 40% della popolazione utilizza comunemente il catalano e il 70% lo comprende. Poi c’è Andorra, il piccolo principato nascosto nelle vallate fra le due grandi nazioni, in bilico fra la vocazione commerciale (è porto franco) e quella turistica, con angoli ancora intatti che sembrano fermi ad un secolo fa; in questo microstato, l’unica lingua ufficiale è il catalano. Altrettanto emblematico è l’Aranese, parlato dai 3/5 degli abitanti della Val d’Aran, in Spagna. A pochi chilometri di distanza, in Francia, si parla, sebbene in modo meno diffuso, l’Occitano, da cui l’Aranese deriva. E poi c’è la lingua basca e si potrebbe continuare.
I Pirenei, da est a ovest, partono praticamente dalla riva del Mare Mediterraneo e arrivano a lambire l’Oceano Atlantico. Pur avendo montagne meno spettacolari e imponenti delle Alpi, possono vantare una varietà paesaggistica, culturale, storica e architettonica impensabile nella nostra catena montuosa. Sia che ci si sposti, nel versante spagnolo, da una regione all’altra, sia che, in Francia, si cambi dipartimento, l’architettura muta in maniera drastica. Il fenomeno riguarda entrambi gli Stati, ma è più marcato in Spagna, dove i villaggi della Catalogna sono completamente diversi da quelli Aragonesi e, questi, dai piccoli centri della Navarra. Il patrimonio storico dei Pirenei è così ricco che, da solo, impegnerebbe settimane di viaggio senza un attimo di noia. Per fare solo un esempio, andare alla ricerca delle chiese in stile romanico sparse un po’ in tutti i territori permette di scoprire piccoli villaggi di insospettabile bellezza. Alcuni edifici sacri sono fuori dalle strade principali e si raggiungono, a volte, solo con brevi passeggiate. Trovarsi in una valle verdissima, da soli, ai piedi di un edificio di mille anni fa perfettamente conservato è un piacere che non si dovrebbe perdere. Castelli, cittadelle medioevali, rocche appollaiate sulle vette più inespugnabili, monasteri imponenti o piccoli eremitaggi sono compagni di percorso che non si ritraggono mai alla curiosità del viaggiatore.
Poi c’è la natura di queste formidabili montagne: foreste in molti casi vergini, vette di tremila metri raggiungibili con sentieri, splendide cascate, una moltitudine di laghi d’origine glaciale, enormi grotte carsiche dove qualcuno è anche decollato con un aereo, profondi canyon in cui praticare in sicurezza rafting e innumerevoli sorgenti d’acque termali, sfruttate fin dall’antichità e tuttora utilizzate nei numerosi stabilimenti nei due versanti.
Forse non ha proprio senso chiedersi “quanto può durare un viaggio nei Pirenei.” È senz’altro meglio porgersi un’altra domanda: quando partiamo per i Pirenei?
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