Il Parco Naturale di wadi Al Mujib è stato costituito nel 1987 e, con i suoi 220 kmq, costituisce una delle principali attrattive naturalistiche della Giordania. Nonostante i miglioramenti apportati alle vie di accesso, date le particolari caratteristiche geografiche di questo impervio canyon, le escursioni mantengono una componente avventurosa che non mancherà di affascinarvi.
Il Mujib è una valle della lunghezza di circa 36 km, che inizia in corrispondenza di un tratto della via dei Re e si conclude presso la sponda occidentale del Mar Morto. Il letto del torrente si incunea nella formazione geologica calcarea rossastra di base, creando canyons dalle pareti ripide, cascatelle ed anse spettacolari in cui cresce una vegetazione talora lussureggiante. L’altitudine oscilla dai 900 m dei rilievi montuosi ai quasi meno 400 m presso la depressione del Mar Morto, un aspetto che ha permesso lo svilupparsi di una varietà ecologica di fauna e flora davvero speciale.
Nella zona del parco è possibile incontrare un felino chiamato caracal (anche detto lince persiana), simile ad un gatto ma con delle particolarissime orecchie allungate, molto agile e abile cacciatore. Tra i carnivori di maggiori dimensioni bisogna ricordare la iena e il lupo siriano. Molteplici le varietà di uccelli. Le balze rocciose costituiscono anche un habitat ideale per lo stambecco nubiano, un genere che rischiava l’estinzione e che, grazie all’attività del parco, è stato reimpiantato nell’habitat protetto.
Un’escursione breve ed emozionante è il cosiddetto Siq Trail. Dal Centro Visitatori è possibile avviarsi a piedi (ma è necessario l’accompagnamento di una guida locale) per un emozionante percorso lungo la strettissima gola del Siq, in cui scorrono le acque del Mujib: il passaggio si restringe fino a 5-6 m e l’acqua riverbera sulle pareti rocciose, che si innalzano ripide per quasi 100 m, maculate e variegate grazie ai sorprendenti effetti disegnati dall’arenaria. Il percorso si svolge in parte sul greto del torrente, per cui è necessario un buon equipaggiamento ed una certa forma fisica. Il paesaggio è vivacizzato da macchie di vegetazione formate da alberi di palma, tamarindi, oleandri e fichi selvatici. A circa metà percorso è necessario superare, con l’uso di corde, una cascata che crea un dislivello di circa 20 m. Oltre, ci si imbatte in grandi macigni collassati, specchi d’acqua e una serie di piccole cascate.
Chi volesse evitare l’avventura sportiva può scegliere l’Ibex trail in compagnia di una guida naturalistica: il sentiero inizia due chilometri a sud del visitor center e permette, nell’arco di due o tre ore, di ammirare il Siq dall’alto fino a raggiungere il centro in cui sono ricoverate le capre nubiane.