Giappone: l’antica terra dei samurai proiettata nel futuro
In corsa ad oltre 250 chilometri orari sul super-rapido shinkansen, il Giappone tecnologico entusiasma il viaggiatore. Ma mentre il treno-proiettile sfreccia fra trincee di cemento, si infila in gallerie terrestri e tunnel sottomarini e puntualmente ne riemerge, resta sufficiente tempo per osservare quello che ci circonda. Diverso, intrigante e per molti aspetti esotico, il Giappone è un paese che raramente mette a disagio il viaggiatore. Lo standard dei servizi è generalmente elevato, e questo porta spesso i prezzi a livelli elevati, se non si ha la pazienza di cercare il buon affare che, data l’offerta, è quasi sempre dietro l’angolo, sia che si tratti di un albergo, sia di un luogo dove condividere con impiegati e studenti un pasto veloce. La vocazione turistica del Giappone viene da lontano. Quello giapponese è sempre stato un popolo in movimento: lo erano i daimyo costretti a risiedere sei mesi all’anno nella capitale shogunale, lo erano i samurai (in marcia con gli eserciti oppure nel vagabondare da ronin, samurai senza padrone), lo erano pescatori, commercianti, monaci e pellegrini. Per tutti, sulle maggiori strade di comunicazione fiorirono locande, stallaggi, templi, cimiteri, bordelli e case da tè. Nella lunga pace Tokugawa, il movimento delle persone fu anche scambio di esperienze e informazioni, intuizioni artistiche e innovazioni tecniche, spionaggio e una nuova libertà nella ricerca di piaceri e ricchezza.
pagg. 400 • Leggi di più sull’autore: Stefano Vecchia
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