Hong Kong

Hong Kong: inglese per sorte, cinese per indole

Perché un viaggio a Hong Kong? Forse l’aspetto più accattivante di Hong Kong sta nel fatto che questa non è una città come tante altre. Hong Kong è un territorio: il più variegato che si possa vedere in una realtà urbana. Qui è possibile passeggiare all’ombra di grattacieli altissimi, tra i più alti del mondo: salire ad altezze impressionanti per dominare lo spazio sottostante fatto di puntini in movimento. Ma anche immergersi nella pace delle risaie verdissime o su spiagge deserte. Si può ripercorrere, con la fantasia, la storia imperiale cinese ammirando reperti delle dinastie Tang e Song mirabilmente ambientate in musei dal design futuristico e attraversare un silenzioso villaggio hakka immerso nei gialli campi di colza. Oppure scappare dal moderno, fatto di cristalli e lame di luce, per rifugiarsi in una piacevole locanda all’ombra di un tempio buddhista, ascoltare il tintinnio delle campanelle inalando il profumo dell’incenso. Attraversare più volte con il traghetto il Victoria Harbour per sentire la brezza sul viso mentre il sole si riflette e gioca con i cristalli dei grattacieli. Ma anche far niente, standosene seduti sulla Waterfront Promenade a guardare le navi tagliare lo skyline, oppure osservare le movenze lente e teatrali del tai chi nei parchi di Kowloon. E… sei sempre a Hong Kong: tutto un mondo in un’unica destinazione.

pagg. 272 • Leggi di più sull’autore: Luigi Paoli