Leptis Magna – guida archeologica
“Si ammirano, vagando nelle vie di Leptis Magna, nel grande silenzio immobile, le tante, tante pietre squadrate, connesse, una a una, dall’immenso lavoro dell’uomo, alla sua inquietudine, dalla sua ambizione, dal suo guadagno e dalla sua pietà e anche dal suo amore alla vita, nel suo lento faticoso prendere possesso del mondo, nel suo creare se stesso, affermando sempre, di nuovo, con mutato accento, la propria esistenza”. Così scriveva, negli anni ’50, Ranuccio Bianchi Bandinelli, storico dell’arte, dopo aver percorso le vie e le piazze di quella che fu, in passato, la città principale dell’Africa romana. Può sembrare strano, ma, a distanza di cinquant’anni, il grande silenzio immobile” è rimasto pressoché tale. Se si escludono i canonici periodi di vacanza, per il resto dell’anno è molto probabile che il visitatore di Leptis Magna si ritrovi da solo, o con pochi compagni, a vagare per l’ampio perimetro della città, potendo assaporare, più che in qualsiasi altro sito archeologico, le grandezze e i fasti della Roma imperiale.
pagg. 68 • Leggi di più sull’autrice: Maria Teresa Grassi
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